26 research outputs found

    Croce and the Italian Law Culture in the 1920s

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    The Twenties of the past century is a period of strong debate on the part of Benedetto Croce either with the politics of fascism (from which he gradually took the distance up to an open disapproval and to the undersigning of the anti-fascist intellectuals Declaration), or with legal science and with its demand to offer an autonomous perspective of knowledge. This second field of intervention is particularly characterized by the controversy with the doctrine of natural law of the philosopher Giorgio Del Vecchio and with the one of the Romanist Pietro Bonfante. In this second one particularly, the vision of the Law under Benedetto Croce point of view, i.e. the objection to the same autonomy of the legal speech, raised up in all its intensity. The distance from the politics of fascism and from the attacks brought to the legal science allowed Benedetto Croce to develop a deep and significant thought on some very general and basic topics, as the one on the origin of freedom, in the contrast between its individual and institutional dimension. Different effects we can find in the comparison between the historicism of Benedetto Croce and the tendencies of the jurists of the third decade of the twentieth century. A first, not secondary (and presumably unwilled) result of the position assumed by Croce toward the legal science was paradoxically to encourage the assumption, within the second, of a neo idealism interpretation of the law. In the attempt to affirm the supremacy of neo idealism philosophy, a sort of incorporation of the latter in the method used by the jurists in the formulation of their science took place. A second field where such comparison took place was for sure the issue about the qualification of the Law, a dogmatic ground where the progressive evolution of the relationship between individual and social moment of the Italian legal experience, in the direction of the definition in a totalitarian way of the behavior rules designed for founding the parameters of the activity of individuals, took place.Gli anni Venti del Novecento rappresentano un periodo di intenso confron-to di Benedetto Croce tanto con la politica del fascismo, dalla quale il filo-sofo di Pescasseroli prese progressivamente le distanze sino ad arrivare al-la critica aperta ed alla sottoscrizione del Manifesto degli intellettuali anti-fascisti, quanto con la scienza giuridica e con la sua pretesa di offrire un’autonoma prospettiva di conoscenza. Segnano in modo particolare que-sto secondo campo di intervento, la polemica con gli orientamenti giusna-turalistici del filosofo Giorgio Del Vecchio e quella con il romanista Pietro Bonfante. In questa seconda, soprattutto, emergeva in tutta la sua intensità il motivo dominante la visione crociana del diritto ossia la contestazione della stessa autonomia del discorso giuridico. La presa di distanza dalla po-litica del fascismo e gli attacchi portati alla scienza giuridica consentivano peraltro a Benedetto Croce di sviluppare un’intensa e significativa rifles-sione su taluni temi generalissimi e basilari, come quello sulla origine della libertà, nella contrapposizione fra dimensione individuale e dimensione istituzionale, di essa. Diversi gli effetti del confronto tra lo storicismo cro-ciano e gli orientamenti dei giuristi italiani nel terzo decennio del secolo ventesimo. Un primo, non secondario (e verosimilmente non voluto) risul-tato della posizione assunta da Croce nei confronti della scienza giuridica fu paradossalmente quello di stimolare l’assunzione all’interno della se-conda di chiavi lettura neo idealistiche del diritto. Nel tentativo di afferma-re la supremazia della filosofia neo idealistica, si verificò una sorta di in-corporazione di essa nel metodo impiegato dai giuristi nella formulazione della loro scienza. Un secondo piano su cui si radicò quel confronto fu senz’altro quello del tema della qualificazione della legge, terreno dogma-tico sul quale si verificò la progressiva evoluzione del rapporto fra momen-to individuale e momento sociale dell’esperienza giuridica italiana nella di-rezione di una definizione in senso totalitario delle regole di condotta pre-poste a costituire i parametri dell’attività dell’individuo

    Tra Costantino e Agostino: novitĂ  di prospettive antiche nel rapporto fra giustizia e diritto

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    During the 20th Century Europe has been affected by dramatic conflicts between different visions of the world. These conflicts were based on ideological representations of reality and aimed to pursue the systematic erasing of the adversary. The path to recovery of individual subjectivity, as a human category, crucial for the full comprehension of the experience and its meaning, represents a significant positive component of post-modern contemporary philosophy: it traces back to the thought of Saint Augustine, the philosopher who placed the interiority of existence, considered in its transcendental quality, in the horizon of temporality, so affirming the undisputed centrality of the relationship between law and justice. The anthropological innovation contained in such development reflects, today, on the ground of the legal thinking, orienting it in a de-structuring sense with respect to the formalistic models that ruled in legal science for most of the 20th Century, so that the traditional conceptual schemes are considered totally or partially unproductive compared to the frames offered by the Constitutions and their principles, while a need of justice as legal standard raises again; the very need that seemed to have strongly diminished in the very last part of the past century. The historian of law takes such changes as an occasion for a deep reflection on the role and tasks of the jurist and, at the same time, as the renewal of a comparison, that marked the whole historic development of law between the middle-age and contemporary age, between different, rather opposite models: one based on Thomism and the thought of Aristotle; the other individualistic

    Alle radici della modernitĂ  contemporanea: declinazioni della sovranitĂ  e metamorfosi del soggetto nel Novecento europeo

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    Il contributo si propone di indagare il rapporto tra società civile e società politica tra Ottocento e Novecento, sino alla nascita della Repubblica e di verificare quanto l’incrinatura di esso influisca sulla stabilità dell’ordine costituzionale producendone la trasformazione. L’indagine viene svolta considerando il rilievo posseduto dalla relazione tra modello costituzionale e paradigma antropologico sottostante e cogliendone, altresì, i riflessi sulle diverse forme che la sovranità progressivamente assume nel tempo del periodo considerato. Il punto di partenza è individuato nella inversione di posizione tra diritto e politica operata dalla Rivoluzione francese, con la soggezione sistematica del primo alla seconda. Il punto di arrivo nella riconciliazione tra il primo e la seconda, operata nel Corso dei lavori della Costituente negli anni tra il 1946 ed il 1947. I paradigmi antropologici che si succedono nel tempo sono quello individualista, quello organicista e quello personalista, il quale ultimo rappresenta la base su cui viene costruita la Costituzione del 1948

    Guest Editors’ Preface

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    Presentazione. Prospettive sulla sovranitĂ 

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    Il Comitato di Direzione della Italian Review of Legal History si è proposto con questo numero di contribuire al dibattito sulla tematica della sovranità in prospettiva storica e/o nell’attualità con riferimento sia al contesto europeo sia a quello extraeuropeo e globale.Il concetto di sovranità è da secoli al centro del dibattito giuridico, politico, filosofico e economico e pochi termini relativi alle istituzioni hanno assunto nella storia una gamma così ampia di significati. In ogni ambito culturale e da una pluralità di piani prospettici non si arresta la riflessione sul contenuto polisemico e sulle tante declinazioni del concetto nelle differenti aree del mondo non solo tra passato e presente, ma anche sulle possibili configurazioni che esso potrebbe assumere in un futuro più o meno prossimo.  Allo scopo di sollecitare il dibattito tra studiosi il Comitato di direzione presenta, in contrappunto, due schemi di riflessione.The Board of the Italian Review of Legal History meant in this issue of the review to contribute to the debate on the topic of the sovereignty, in a historical perspective or with regard to current events in Europe and outside Europe.The concept of sovereignty has been at the center of legal, political, philosophical and economic debate for centuries and few terms concerning institutions have taken on such a wide range of meanings in history. In different cultural spheres and from a variety of perspectives, the reflection on the polysemic content and on the various declinations of this concept in the diverse areas of the world, not only between past and present, but also regarding the possible frameworks that it could assume in the more or less near future, continues. In order to encourage the debate between scholars, the Board suggests, in counterpoint, two reflection schemes

    Certezza del diritto e ordinamento canonico. Percorsi di ricerca nel centenario del Codice piobenedettino in memoria di Maria Vismara Missiroli

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    Il volume raccoglie i saggi scaturiti da un Convegno di studi su "certezza del diritto e codificazione canonica", promosso a Brescia per ricordare il trentesimo anniversario del Codex Iuris Canonici vigente. la decisione di aprire uno spazio di riflessione interdisciplinare i tema muoveva allora dalla consapevolezza che le istanze di rinnovamento dominanti gli snodi della legislazione canonica novecentesca toccassero in misura non irrilevante uno dei nervi scoperti della cultura giuridica contemporanea, quello appunto della certezza del diritto. Una consapevolezza che si è rinnovata nella ricorrenza dell'anno centenario della codificazione piobenedettina e che attribuisce valore confermativo al filo dei tanti pensieri condivisi in quel dialogo cui fu presente anche la collega e amica Maria Vismara Missiroli. A lei, che addentrandosi per prima nello studio delle carte inedite del Codex Iuris Canonici promulgato nel 1917, divenne presto interlocutrice privilegiata nell'itinerario scientifico e via via compagna nella quotidiana avventura del vivere, gli autori tutti dedicano i percorsi di ricerca qui pubblicati
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